
Che io ami la pizza non è più un mistero. È uno dei piatti che mi ricorda dove affondano le mie radici, proprio a me che mi atteggio a vivere come se non fossi un albero. A Napoli, la città che la pizza l’ha consacrata.
All’uscita di tutte le scuole che ho frequentato, dalle elementari alle superiori, c’è sempre stata una pizzeria, pronta ad assecondare il senso di fame che solo una lunga giornata in classe può provocare.
“La pizza di fuori scuola“. La causa di disperazione di tutte le nonne napoletane che si vedono tornare a casa nipoti già sfamati.
“Ci andiamo a mangiare una pizza?“. La pizza è sempre un viaggio. È il colorato strappo alla regola dopo troppe cene grigie fatte di schiscette e insalatine.
È l’apostrofo rosso tra le parole “E mo cosa” e “cavolo mi mangio”. è la soluzione a frigoriferi vuoti, città deserte e cuori in pena. Allevia anche gli spiriti più tormentati ed è in grado di cambiarvi la giornata. È una scusa per incontrarsi e dirsi: “Condividiamo questa cosa bella insieme“, che tanto ormai non se lo dice più nessuno.
“Lo vuoi uno spicchio?” è una dichiarazione d’amore.
Il fiordilatte, che si rilassa sul pomodoro e fa comunella con l’olio è un inno alla leggerezza delle cose belle. Mai croccante, con il cornicione leggermente pronunciato, rigorosamente con l’olio d’oliva altrimenti qua ci pigliamo collera, il pomodoro mai acido, un accenno di basilico per i palati più attenti. La pizza si sposa con tutto e io, ho deciso, mi sposo con lei.
Trovarla senza glutine, e pure buona, è un’impresa. È come correre nell’acqua per raggiungere scogli lontani. Eppure, è la mia missione da qualche anno a questa parte. A volte torno a casa vittoriosa. Altre sembra di dover ricominciare d’accapo.

Allora ho deciso di stampare, nero su bianco, su una bag che poterò sempre con me, la sensazione che provo quando addento il primo morso di una buona pizza: mi sento a casa. Perchè se è pur vero che non esistono più i sapori di una volta, è certo che la pizza è un sapore unico e insostituibile che ti accompagna per tutta la vita.
“Home is where the gluten free pizza is“. Solo che l’ho stampato in inglese perchè, oltre ad essere figo, il messaggio deve essere universale. Proprio come la pizza. Inauguro così il mio piccolo shop online che nei prossimi mesi vedrà arrivare altre bellissime creazioni di piccoli e bravissimi artisti che ho coinvolto in questo progetto.
Se anche tu sei un amante della pizza e vuoi diffondere il messaggio, acquista qui la tua bag gluten free!
Alla prossima,
Valeria